Sono tantissimi gli interventi che possono essere eseguiti per combattere l’inestetismo della cellulite, alcuni mirano a “mascherare” il problema stimolando la produzione di melanina, agendo, così, sulla ripigmentazione della smagliatura. I trattamenti alternativi sono di tipo ablativo, (asportazione del tessuto cutaneo superficiale) o non ablativo come la radiofrequenza e la foto-biostimolazione. Questi trattamenti, che agiscono sulle cellule dei tessuti connettivi (fibroblasti), sono tra i tanti somminitrabili attraverso il dispositivo Hi-Comby®.
La radiofrequenza prima basa la sua azione terapeutica sulla variazione del campo elettrico che induce una corrente variabile nei tessuti coinvolti.
Il ringiovanimento cutaneo è il risultato delle diverse azioni della radiofrequenza. Tra esse troviamo l’azione metabolica, che contribuisce a un incremento del metabolismo tissutale e l’azione sui tessuti connettivi attraverso la contrazione delle fibre di collagene e la stimolazione dell’attività dei fibroblasti, con la sintesi di nuovo collagene e un aumento della densità dermica.
La foto-biostimolazione, invece, fornisce l’energia fotonica (proveniente dalla luce) alla cute. Grazie ai fotoni e a una reazione fotochimica, viene prodotto l’ATP che rappresenta l’energia motrice per le reazioni metaboliche. Questi processi “foto-attivanti” stimolano il metabolismo cellulare e, attraverso diversi range di frequenze, è possibile ottenere una riduzione di inestetismi, una stimolazione diretta dei fibroblasti per la produzione e un ricompattamento di collagene ed elastina.
Entrambe le terapie sono assolutamente non invasive per il paziente e garantiscono un netto miglioramento nel trattamento delle smagliature, agendo proprio sulla radice del problema.
Cosa sono le smagliature
Le smagliature sono delle cicatrici lineari atrofiche dovute a una frattura delle fibre di collagene nel derma, lo strato più profondo della pelle.
In particolare, il “Aesthetic Surgery Journal” riporta: “le analisi istologiche e biochimiche hanno rivelato che le smagliature sono caratterizzate da un’epidermide sottile, perdita di papille dermiche, perdita di creste della rete e una diminuzione del contenuto netto dei componenti della matrice extracellulare (ECM) collagene, fibronectina e fibrillina“*.
Queste linee cicatriziali assumono inizialmente il colore rosso o violaceo, per poi diventare bianche. Esse si presentano nelle zone del corpo che presentano una maggiore quantità di tessuto adiposo, come ad esempio seno, pancia e glutei in primo luogo, ma anche interno cosce e fianchi. Questi inestetismi si presentano in seguito a terapie cortisoniche sistematiche e topiche per lunghi periodi, a malattie metaboliche ed endocrine, a pubertà, a drastici aumenti di peso o di dimagrimento e a gravidanza.
Si pensi che nelle donne e nella popolazione caucasica abbiamo una maggiore incidenza di questo problema tra i 12 e i 16 anni di età, mentre si registra un picco di comparsa pari al 60-90% nell’età compresa tra i 30-40 anni, esattamente il doppio rispetto al sesso maschile, dove l’inestetismo si presenta tra i 14 e i 20 anni.
Predisposizione
Nonostante sia stata verificata una predisposizione allo sviluppo delle smagliature, collegata all’iperfunzione surrenale, al diabete e alla disfunzione dei fibroblasti, l’esatto meccanismo che porta alla formazione di queste smagliature resta ancora un mistero.
Si ipotizza che, al momento della rottura delle fibre, i fibroblasti locali non siano in grado di sostituire o di riparare i componenti dell’ECM. La maggioranza dei pazienti con questi inestetismi non mostra segni evidenti di malattie genetiche che interessano il tessuto connettivo in modo permanente. Si prevede, allora, che le lesioni siano la conseguenza di disturbi metabolici acquisiti che causano una significativa diminuzione delle capacità riparative dei fibroblasti dermici e automaticamente delle quantità di ECM.
Grazie a dei studi in vitro, mirati a delineare le eventuali differenze tra i fibroblasti dermici provenienti da biopsie di zone cutanee non colpite di pazienti con smagliature e quelli derivanti da soggetti sani con la stessa età, si è dimostrato l’inattività dei fibroblasti appartenenti ai pazienti che presentano queste lesioni.
A tale proposito si è sempre più convinti che i pazienti con un profilo genetico o uno stato metabolico compromesso presentano una predisposizione allo sviluppo delle smagliature, cosa che non avviene nei pazienti sani. Questa predisposizione può essere diagnosticata dagli stessi test, presagendo tali inestetismi in caso di gravidanza o aumento di peso.
Un aspetto molto interessante emerso dalle ricerche è che i fibroblasti metabolicamente dormienti, anche quelli provenienti dalle stesse smagliature, possono recuperare la loro capacità di produrre nuove fibre elastiche. I disturbi metabolici, quindi, riducono in modo significativo, ma non irreversibile, le capacità dei fibroblasti dermici che si presenteranno come “alterati ma curabili”.
Questi risultati importantissimi aprono le porte a un trattamento preventivo mirato alla stimolazione dei fibroblasti “pigri” e al trattamento di lesioni già completamente sviluppate.
Hi-Comby®, addio inestetismi
In conclusione, il dispositivo Hi-Comby® offre la possibilità di poter effettuare entrambe le terapie descritte per mezzo di un unico dispositivo, amplificando l’effetto del trattamento preparando, attraverso uno scrub ad ultrasuoni, il distretto cutaneo da trattare. L’apparecchiatura, infatti, presenta un ampio range di tecnologie mirate all’ambito della medicina estetica e della salute. Il sistema ne vanta ben 9 tipologie (elettroporazione, ossigeno iperbarico, microcorrenti, scrub ad ultrasuoni, radiofrequenza, radiofrequenza frazionata, foto-biostimolazione, fotodinamica ed espansioni future) oltre alla possibilità di adattare la terapia a seconda del paziente e dei miglioramenti fatti nel corso delle sedute.
Hi-Comby rappresenta un investimento sicuro e a lunga durata. Esso, infatti, offre un hardware e un software dimensionati per gestire nuove tecnologie che potranno essere implementate e installate successivamente, rivelandosi un dispositivo sempre all’avanguardia.
Fonti
“Come si curano le smagliature?”. http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/come-si-curano-le-smagliature
Thomas F. Mitts, MD, Felipe Jimenez, PhD, Aleksander Hinek, MD, PhD, DSc, Skin Biopsy Analysis Reveals Predisposition to Stretch Mark Formation, Aesthetic Surgery Journal, Volume 25, Issue 6, November 2005, Pages 593–600, https://doi.org/10.1016/j.asj.2005.09.004