Hi-Comby®

I trattamenti finalizzati alla riduzione degli inestetismi, si basano sull’utilizzo di stimoli energetici che, inducendo effetti sinergici, concorrono a conseguire i risultati attesi. Questi dipendono indiscutibilmente ed essenzialmente dalla personalizzazione dei protocolli terapeutici.

Come per i farmaci, anche per  la somministrazione di stimoli energetici, bisogna esaminare l’eventualità di reazioni indesiderate e queste dipendono da numerose variabili microscopicamente correlazionabili alla eziopatogenesi dell’affezione e, principalmente, dalla sua interazione con la “specificità” del paziente.

Detta specificità concorre direttamente al rendimento terapeutico, per cui non va ricercata solamente la dose ottimale, ma soprattutto la “tipologia” della tecnologia di cui avvalersi.
Se ne deduce che il protocollo terapeutico deve necessariamente essere rivolto ad aggredire selettivamente le varie componenti scatenanti e alla “compliance” del soggetto trattato.

L’operatore deve, dunque, poter disporre di più tecnologie con le quali “modulare” individualmente l’intervento.

Il sistema Hi-Comby  rappresenta la soluzione ottimale a detta esigenza, implementando in un unico dispositivo:

  • Elettroporazione
  • Ossigeno Iperbarico
  • Microcorrenti
  • Scrub ad ultrasuoni
  • Radiofrequenza
  • Radiofrequenza frazionata
  • Foto-biostimolazione
  • Foto-dinamica
  • Future espansioni
La tecnologia Hi-Comby rappresenta un investimento di lunga durata.
Sia il software che l’hardware sono dimensionati per gestire nuove tecnologie che potranno essere implementate ed installate successivamente a costi contenuti.
Campi di applicazione

Dato l’ampio range di tecnologie presenti in un unico dispositivo medico, il sistema Hi-Comby presenta numerose indicazioni di trattamento, mirate soprattutto all’ambito della medicina estetica.

Medicina Estetica e Salute
  • Ipotonia muscolare e tissutale
  • Rughe da senescenza e da mimica
  • Idratazione profonda
  • Facial scrub
  • Vascolarizzazione tissutale
  • Discromie
  • Ipossia
  • Biostimolazione
  • Lipodistrofia
  • Adiposità localizzata
  • Smagliature
  • Stasi venosa e linfatica
Principi di funzionamento
Elettroporazione

Moltissimi protocolli terapeutici hanno un denominatore comune: la necessità di introdurre principi attivi nell’organismo. Dopo la ovvia somministrazione per via orale, il chirurgo francese Charles Gabriel Pravaz (1840 circa) iniziò ad utilizzare la metodica che per mezzo della “siringa ad ago” permetteva di iniettare dei farmaci nell’organismo con l’indubbio vantaggio di:

  • by-passare gli effetti collaterali legati al coinvolgimento dell’apparato digerente
  • limitare e concentrare il farmaco nella regione di interesse

Comunque l’inoculazione con ago risulta traumatizzante e non esente dalla possibilità di esiti rilevanti. Viene ora anche ipotizzata la verosimile possibilità che l’alta concentrazione di determinate sostanze in un punto molto limitato, instauri una “reazione (segregazione) di difesa” dell’organismo con effetti negativi difficilmente prevedibili.

Come funziona

L’elettroporazione è un fenomeno indotto dall’applicazione su una superficie biologica di un particolare impulso elettrico capace di generare canali acquosi nella membrana cellulare definiti “elettropori”.

In base alle variabili elettriche dell’impulso (caratteristiche della forma d’onda) il potenziale di trans-membrana generato mantiene attivi i vasi acquei per un periodo variabile da pochi secondi a dieci/quindici minuti. Il fenomeno induce un importante aumento transitorio della permeabilità dei tessuti che favorisce l’assorbimento transcutaneo di principi attivi solubili in acqua.

Una pompa peristaltica dosa la quantità del prodotto dispensato correlazionandola automaticamente ai parametri di trattamento.

La metodica consente:

  • un costante e graduale assorbimento transdermico di sostanze a rilascio controllato e
  • profondità predefinita
  • La trasmissione dei principi attivi direttamente ed in profondità sull’obiettivo prescelto consente:
  • un uso di quantità ridotta di prodotto
  • una più alta concentrazione solo sui distretti interessati dagli inestetismi
  • un minore assorbimento sistemico con conseguente diminuzione di tossicità
  • una totale assenza di dolore o fastidio durante il trattamento
  • una totale assenza di esiti
  • la possibilità di protrarre nel tempo il trattamento degli inestetismi più gravi
Ossigeno Iperbarico

Lo strato più superficiale della pelle, ad una profondità tra 0,25 a 0,40 mm, utilizza ossigeno quasi esclusivamente prelevato dall’ambiente esterno. Gli strati profondi sono alimentati da ossigeno trasportato dal flusso sanguigno. Invecchiamento, stress, inquinamento, malattie sono fattori primari che
limitano la capacità dei substrati biologici di conservare e utilizzare adeguatamente l’ossigeno, componente essenziale per mantenere ai giusti livelli l’apoptosi e conseguentemente il turnover cellulare.
In assenza di un corretto apporto di ossigeno, il sistema cellulare del derma e dell’epidermide degrada.
La somministrazione di ossigeno ad elevata concentrazione tende a ristabilire gli equilibri per detossinare, nutrire e rivitalizzare il sistema cellulare della pelle. Detta somministrazione di Ossigeno deve avvenire quindi a due livelli:

  • livello cutaneo
  • livello dermico

Viene utilizzato un GENERATORE che rende disponibile OSSIGENO puro al 95% (senza utilizzo di bombole).

Per mezzo di un apposito deflussore a manipolo, viene creata una microzona (microcamera) iperbarica, dove viene dispensato l’ ossigeno “medicale” ad una pressione superiore rispetto a quella atmosferica.
In questa condizione i tessuti superficiali (max. 400 micron) possono disporre e quindi utilizzare l’ ossigeno. Raggiungere strati più profondi con sistemi non invasivi risulta ben più difficoltoso, in quanto la pressione necessaria a bypassare i vari strati della pelle potrebbe risultare critica e non esente da rischi.

Hi Comby implementa una tecnologia (patent pending) atta a veicolare per via transdermica (elettroporazione) una miscela di principio attivo e ossigeno con quantità e tempi certi predeterminabili.
Il sistema provvede, in una prima fase, a saturare di ossigeno il principio attivo che viene mantenuto a pressione controllata di Ossigeno puro al 95%. Il principio attivo (utilizzato come carrier) saturato di Ossigeno viene poi veicolato per via transdermica agli strati più profondi. La sinergia Elettroporazione + Ossigeno iperberarico amplifica il rendimento terapeutico delle singole metodiche e trova indicazioni nei trattamenti biostimolanti antiaging e ipossia cellulare.

Scrub ad Ultrasuoni

Lo scrub ad ultrasuoni non fa uso di tecniche abrasive queste possono risultare invasive per lo strato corneo. Il dispositivo si basa su una lamina in acciaio indotta a vibrare a frequenza ultrasonica che determina una esfoliazione selettiva.

L’ azione di scrubbing può essere regolata agendo sui parametri del generatore di ultrasuoni, al fine di adattare il trattamento alla tipologia della pelle del soggetto.

Ne consegue che la metodica risulta totalmente indolore e non provoca gonfiori e/o arrossamenti. Il distretto trattato può essere sottoposto anche nella stessa seduta ad altri interventi, anzi per alcuni di essi lo scrub ad ultrasuoni può rappresentare una fase propedeutica e sinergica. Eccessi di impurità e/o di lipidi epidermici e/o di corneocidi possono determinare un “ostacolo” alle tecniche di veicolazione transdermica o foto-biostimolazione , una preventiva esfoliazione selettiva con scrub ad ultrasuoni è indicata per limitare l’ evento indesiderato.

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Radiofrequenza (effetto JOULE)

L’azione terapeutica si basa sulla variazione del campo elettrico che, a sua volta, induce una corrente variabile nei tessuti coinvolti.

Il CALORE ENDOGENO generato per “effetto Joule” all’interno dei substrati di interesse, sarà direttamente proporzionale alla impedenza incontrata. Questo permette di essere selettivi sul bersaglio ai vari livelli di profondità, lasciando il primo strato cutaneo ad una temperatura accettabile, per limitare al massimo gli esiti.
Il campo elettrico viene applicato con un manipolo che funge da “antenna” e un elettrodo neutro che chiude il circuito elettrico limitando la diffusione di radiazioni non volute sul soggetto sottoposto a trattamento.

Impedenza e “feedback”

La valutazione dell’impedenza del substrato biologico risulta una delle componenti che intercorrono alla “personalizzazione” del trattamento. Detta impedenza non solo varia da individuo a individuo e da distretto a distretto, ma anche e soprattutto durante il procedere della terapia.

Il sistema di rilevamento dell’impedenza implementato su hi Comby esplica una doppia funzione:

  • Acquisisce il valore dell’impedenza “a tempo zero” (cioè prima di iniziare il trattamento) e definisce il range dei parametri su cui operare.
  • Effettua una verifica ogni 250 ms. ed aggiorna automaticamente i parametri stessi per ridurre al minimo gli effetti collaterali non voluti ed ottenere il massimo rendimento terapeutico.

Applicatori monopolari e bipolari

La radiofrequenza con applicatore monopolare penetra perpendicolarmente nel derma attraversando i setti fibrosi dell’ipoderma fino a raggiungere la fascia muscolare.
La radiofrequenza con applicatore bipolare concentra la sua azione in superficie, focalizzando l’effetto terapeutico allo strato corneo e alle strutture ad esso direttamente collegate.
Pertanto, nel caso dell’applicatore monopolare la temperatura passa dai 35°C dell’epidermide ai 40°C del derma e ai 55°/ 60°C dell’ipoderma; è proprio questo gradiente termico che viene sfruttato dalla radiofrequenza per indurre il ringiovanimento cutaneo.
Ne consegue che evocando incrementi di temperatura ai primi strati, dobbiamo obbligatoriamente utilizzare il “sistema bipolare” per non incorrere in esiti non voluti a scapito degli strati profondi.
Viceversa, se l’intento terapeutico è quello di apportare incrementi di temperatura significativi agli strati profondi, dovremmo utilizzare il “sistema monopolare”.

Gli effetti biologici delle radiofrequenze

Il campo elettrico variabile dai 400 kHz a 1,5 MHz non influenza la struttura delle cellule e i legami che tengono unite le molecole all’interno dei tessuti. Il calore endogeno ottenuto dalla radiofrequenza induce nei substrati biologici diversi effetti subordinati ai parametri fisici generanti.

AZIONE VASCOLARE:

  • Vasodilatazione
  • Azione diretta sulla parete del vaso

AZIONE METABOLICA:

  • Incremento delle reazione biochimiche organiche
  • Incremento del metabolismo tissutale
  • Incremento dello smaltimento dei cataboliti

AZIONE SUL SISTEMA MUSCOLARE:

  • Miglioramento dell’efficienza contrattile dei muscoli per incremento di ATP che mette a disposizione una maggiore quantità di energia

AZIONE SUI TESSUTI CONNETTIVI:

  • Contrazione delle fibre collagene superficiali e profonde (con temperature no ai 40 / 41 ° C)
  • Stimolazione dell‘attività dei fibroblasti con sintesi di nuovo collagene e aumento della densità dermica (con temperature vicine ai 60 °C). Questo processo distende visibilmente i tessuti e riduce la lassità cutanea
  • Determinando un visibile effetto simil-lifting.

AZIONE SUL SISTEMA NERVOSO:

  • Innalzamento della soglia di percezione della fibra nervosa. Aumento della velocità di conduzione dei nervi periferici.

La radiofrequenza agisce a diverse profondità andando a modificare le strutture bersaglio.

IL TRATTAMENTO CORPO tende ad un’azione sinergica di:

  • rivascolarizzazione del tessuto vaso-costretto da processi sclerotizzanti dovuti a lipodistrofia (cellulite) a vari stadi
  • incremento della tonicità muscolare con conseguente miglioramento e rimodellamento della silhouette
  • contrazione delle fibre collagene superficiali e profonde del primo strato del derma, finalizzato al miglioramento del rilassamento cutaneo
  • biorivitalizzazione a vari livelli.

IL TRATTAMENTO ANTI AGE DEL VOLTO deve essere finalizzato alla riduzione degli inestetismi che mutuamente intercorrono nell’AGING e che coinvolgono una serie di strutture anatomiche con evidenti sintomatologie:

  • rughe
  • cute in eccesso e perdita di elasticità e rilassamento della stessa
  • perdita di consistenza del collagene
  • ipotonia (i muscoli si assottigliano e si allungano, scendendo così dalla loro sede originaria).
Fotobiostimolazione

Per fotobiostimolazione si intende fornire energia ”fotonica” alla cute. Il trattamento totalmente non invasivo viene effettuato utilizzando emettitori “High power led” senza limitazione di fototipi e stagionali.

A livello cutaneo, lavori clinici dimostrano:

  • Riduzione delle rughe perioculari
  • Riduzione del diametro dei pori
  • Riduzione della pigmentazione
  • Riduzione del rossore

L’assorbimento della potenza di luce incidente è diverso a seconda della lunghezza d’onda e del materiale incontrato, maggiore è la lunghezza d’onda e maggiore è la penetrazione nella cute.

E’ noto che, sia nel mondo vegetale che in quello animale, ci sono molecole dette fotosensibili, cioè che cambiano la loro funzione sulla base della stimolazione della luce.
Si consideri nel vegetale la fotosintesi clorofilliana.
Anche a livello animale abbiamo delle strutture biologiche attivate dalla luce. L’esempio più evidente è quello della rodopsina contenuta a livello retinico sulla sua  attivazione si basa il meccanismo della visione.

Principalmente il mitocondrio stimolato da fotoni, con una reazione fotochimica, incrementa la produzione di ATP. Si ricorda che  l’ ATP rappresenta “l’energia motrice” delle reazioni metaboliche.

Questi processi “fotoattivanti” sono particolarmente riscontrabili su cellule in condizione di stress e/o ipoattive per cui il trattamento risulta particolarmente indicato al fine di stimolare un metabolismo cellulare intrinsecamente deficitario con ridefinizione dei  “timing di apoptosi“.

L’assorbimento ai vari spettri di emissione induce specifiche reazioni:

  • con frequenze nel range dei 460 – 470 nm (Blue), si trovano indicazioni per riduzione di inestetismi post-acne, purificazione cutanea.
  • con frequenze nel range dei 520 – 540 nm (Green), si trovano indicazioni per stimolare in maniera diretta i fibroblasti per la produzione di collagene ed elastina.
  • con frequenze nel range dei 585 – 595 nm (Yellow), si trovano indicazioni per stimolare il microcircolo.
  • con frequenze nel range dei 620 – 650 nm (Red), si trovano indicazioni per gonfiori localizzati, edemi, teleangectasie, stasi linfatica, PEF ai primi stadi.
  • con frequenze nel range dei 800-950 (IR), nm si trovano indicazioni per incrementare l’idratazione anche profonda, anti-aging, ipossia, stimolazione del ricompattamento del collagene