Uno dei congressi mondiali più importanti nel settore della Medicina Integrata organizzati in Italia
Da pochi giorni si è concluso il Secondo Congresso Mondiale Sulla Medicina Integrata e Salute, tenutosi a Roma dal 20 al 23 settembre, nella storica location dell’Angelicum Congress Centre, nel cuore della capitale.
Una tappa importante per la salute delle persone, organizzata in Italia dalla Fondazione ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate), in collaborazione con ISCMR (The International Society For Traditional, Complementary And Integrative Medicine Research) e la ECIM (European Congress for Integrative Medicine).
Quattro giornate intense che hanno unito professionisti del settore provenienti da tutto il mondo. Durante l’evento si è respirato un clima di innovazione e internazionalità: il Congresso ha ospitato esperti provenienti da 51 nazionalità, in rappresentanza di tutti i continenti (Europa, Asia, America, Australia, America Latina, Africa), 850 partecipanti, 41 sponsor, 34 workshop, e più di 300 speaker di rilevanza internazionale.
I temi trattati durante l’evento
Sono stati 8 i temi cardine su cui si è svolto questo importante appuntamento:
• l’Oncologia Integrata nella Cura del Cancro: ovvero come l’Oncologia integrata, insieme alle cure convenzionali, determinano il miglioramento della qualità della vita del paziente oncologico.
• Future strategie di ricerca CIM, ovvero pratiche cliniche ricerca ed educazione: viene messo in risalto come la medicina integrata può diventare un trampolino di lancio per nuovi trattamenti e nuove teorie scientifiche. Le patologie che sono state trattate con questa tecnica sono: l’ansia, il burnout, le malattie cardiovascolari, l’artrosi, l’emicrania, l’ictus e anche il Parkinson.
• Malattie pediatriche, ovvero l’aumento di patologie neoplastiche infantili e giovanili e l’efficacia delle terapie integrate per combatterle.
• Trattamenti olistici integrati: questo topic rivela quanto trattamenti olistici integrati possono una loro efficacia scientifica. Tra questi ci sono: yoga applicato allo stress, alla depressione, all’ansia e al burnout.
• Covid-19 e altre malattie post-infezione: qui si sottolinea come la Medicina Integrata sia efficace anche per le cure da infezione da Covid 19 e Long Covid.
• Nutrizione e Stile di Vita: ovvero viene evidenziato quanto l’alimentazione e lo stile di vita influenzano il benessere del paziente.
• Ricerca di base e traslazione in medicina integrata. Questo topic pone l’attenzione di nuove frontiere della Medicina Integrata e della loro efficacia sull’aiuto alla cura di malattie.
• L’ Arteterapia come strumento di cura. In questo caso viene approfondito il legame tra arte e oncologia.
Oltre agli argomenti di grande rilevanza che sono stati trattati, la peculiarità del Congresso è stata quella di relazionarsi con specialisti di ogni campo della medicina, vedere nei loro occhi la voglia di innovarsi e la curiosità di scoprire nuove tecniche per migliorare il loro lavoro e soprattutto la salute dei pazienti che li scelgono ogni giorno. Innovazione, sviluppo ed evoluzione, significa rendere il mondo un posto migliore, in cui malattie e patologie possono essere curate con il supporto di terapie integrate.
La percezione è stata quella di ritrovarsi in un mondo a sé stante, in cui non vi erano barriere di alcun tipo ma il desiderio di cooperare tutti uniti da un medesimo scopo: l’innovazione scientifica e il miglioramento delle pratiche mediche per garantire il benessere del paziente.
L’intervento di Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS)
A dare un’importante voce importante all’evento è stato l’intervento di Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), massima autorità mondiale in materia di salute e sanità, durante l’apertura al Congresso, il 20 settembre. Possiamo definirlo come un momento storico e di grande rilevanza, se si pensa che per la prima volta il Direttore Generale dell’OMS partecipa ad un convegno di Medicina Integrata. Il suo intervento ha portato alla luce i principi e la strategia 2025-2034 dell’OMS in merito alle Medicine Integrate: nel prossimo decennio è previsto un rilancio di queste medicine, con l’obiettivo di tutelare sia il benessere delle persone sia quello dell’ambiente.
Bio-T Technologies for Life partecipa al Congresso come sponsor ed invited speaker
La nostra azienda Bio-T Technologies for Life ha avuto la possibilità di partecipare al Congresso in qualità di sponsor e invited speaker.
Abbiamo vissuto a 360 gradi ogni momento condividendo con persone provenienti da tutto il mondo la nostra scienza e il nostro know-how. Al nostro stand abbiamo presentato uno dei nostri dispositivi medici, il Papimi, uno dei device più innovativi ed efficaci presenti al mondo, basato sul principio di induzione di ioni. Grazie alla sua particolare sonda, produce impulsi magnetici PEMF molto brevi e ad alta intensità, in grado di attraversare i tessuti biologici fino a 15cm di profondità’, stimolando sia bio-elettricamente che bio-chimicamente il metabolismo e le funzioni naturali delle cellule, soprattutto nelle zone di dolore. Questo tipo di tecnologia innovativa ha attirato l’attenzione di moltissimi esperti di alto profillo scientifico, che hanno avuto la possibilità di testare dal vivo i benefici e i vantaggi derivanti dall’utilizzo terapeutico del Papimi.
La nostra azienda ha avuto anche la possibilità di presentare il workshop: “Attività di ippoterapia per soggetti autistici: l’utilizzo dei sistemi informazionali quantistici per un miglior rapporto uomo – cavallo”, tenutosi venerdì 22 in Room 8 dal Dott. Sarcinella. Il suo intervento è stato un’esplosione di nozioni innovative, in cui lo studio pilota spazia tra l’ippoterapia e l’apprendimento delle capacità innate del soggetto autistico (in questo case study un bambino denominato M.R.), trovando una soluzione a ciò che la medicina tradizionale, da sola, non è riuscita a trovare.
L’obiettivo dell’ippoterapia è quello velocizzare e facilitare l’attività di recupero delle attività innate dei soggetti autistici.
Questa ricerca mira ad individuare la mappa delle abilità del bambino autistico, che non viene più considerato come incapace di svolgere una determinata attività, ma al contrario, si è possibile restituirgli le sue capacità innate. Il bambino, vivendo la relazione con il cavallo, crea nuovi legami sociali poiché l’animale è in grado di stimolare nel paziente un senso di protezione e di serenità, prima sconosciuti.
Per comprenderne la mappa delle abilità del bambino autistico si indagano diverse prospettive, tra cui: la personalità dell’individuo, le soft skills, le intelligenze multiple, le energie archetipe e ancestrali che ci animano. Il dispositivo CIEM si è rilevato estremamente utile per riconoscere e interrogare il campo morfogenetico del cavallo in relazione al bambino, un aspetto che diviene fondamentale per questo studio pilota, che utilizza gli animali dal punto di vista pedagogico, ricercando strategie didattiche non ancora esplorate.
Questa ricerca apre la strada verso nuovi orizzonti che permettono di migliorare le terapie comportamentali, nelle quali gli animali assumono un ruolo centrale.