Il disturbo dello spettro autistico
L’autismo o disturbo dello spetto autistico (DSA) è un disturbo neuro-evolutivo, meglio conosciuto in ambito scientifico come “disturbo dello sviluppo neurologico”. È una condizione dovuta ad un’interferenza dello sviluppo del sistema neuronale che può comportare disfunzioni dell’attenzione, della memoria, dell’interazione sociale, del linguaggio, del problem solving e della percezione del reale. (Nature: https://www.nature.com/articles/s41572-019-0138-4)
Le persone che soffrono di questo disturbo solitamente hanno schemi comportamentali atipici, non riescono a relazionarsi con gli altri, comunicano tramite un linguaggio anomalo o addirittura non comunicano affatto e presentano spesso interessi e attività motorie limitate che seguono una routine rigida e ripetitiva.
Le cause che portano al disturbo dello spettro autistico non sono ancora del tutto note dalla scienza, la scuola di pensiero maggiormente accreditata è quella che vede nelle anomalie genetiche la causa principale origine.
Questo disturbo è riconoscibile già in età neonatale grazie ad un contatto visivo anomalo che il neonato stabilisce con i genitori (si agita per la loro assenza ma non stabilisce un contatto visivo con loro). In generale, i sintomi possono essere individuati, a seconda del soggetto e della gravità del disturbo, nei primi due anni di vita del bambino, ma nei casi di forme lievi, il riconoscimento dei sintomi potrebbe protrarsi fino all’età scolare.
Tuttavia, i bambini affetti da DSA condividono spesso tratti comuni. Durante l’infanzia il bambino autistico non stringe rapporti interpersonali al di fuori della famiglia, ha difficoltà ad interagire con altri coetanei e a comunicare con loro.
Nei casi più gravi di autismo il bambino non impara mai a parlare, altre volte impara il linguaggio in tarda età, mantenendo difficoltà nell’accostamento delle parole, utilizzando un linguaggio insolito, disconnesso o ripetitivo. Inoltre, a livello comportamentale, si dimostrano restii ai cambiamenti, potrebbero dimostrare interesse sempre verso lo stesso gioco, indumento e/o alimento, potrebbero catalizzare la loro attenzione verso un oggetto insolito e, nelle forme più gravi di DSA, potrebbero anche essere dannosi per la loro stessa incolumità, assumendo comportamenti ripetitivi e pericolosi come mordere sé stessi o battere la testa su superfici solide.
Anche se non ci sono cure per questo disturbo, la cosa fondamentale da ricordare è che i bambini e gli adulti affetti da DSA, restano comunque persone con abilità cognitive. L’isolamento sociale, lo stigma e il bullismo non aiutano questi individui ad arginare le loro difficoltà. Invece, una terapia adatta (che vedremo di seguito), accompagnata dall’inclusione sociale e dall’affetto familiare possono aiutare bambini e adulti a raggiungere miglioramenti e successi, a partire dalle abilità cognitive e comunicative per finire alla costruzione di legami sociali.
L’ippoterapia e il trattamento dell’autismo
Durante il 2º Congresso Mondiale Di Medicina Integrata e Salute, tenutosi a Roma dal 20 al 22 settembre, sono stati presentati numerosi workshop su tecniche all’avanguardia di Medicina Integrata, tra cui anche lo studio pilota: “Attività di ippoterapia per soggetti autistici: l’utilizzo dei sistemi informazionali quantistici per un miglior rapporto uomo – cavallo” una ricerca innovativa focalizzata sull’attività dell’ippoterapia per soggetti autistici, con particolare riferimento alla fascia di età infantile e preadolescenziale.
Il focus del workshop, tenuto dal Dott. Donato Sarcinella, è mettere in relazione l’animale e il bambino (in questo caso, il paziente del nostro studio pilota che chiameremo M.R. per motivi di privacy), con scopo di fargli ritrovare il senso del movimento e di tranquillità.
Il Dott. Sarcinella, pedagogista sperimentale, tecnico di discipline equestre integrate e presidente dell’associazione Mega e Paint Nati Liberi, utilizza il CIEM System (CIEM System: https://www.ciemsystem.com/principals-and-basics-of-the-ciem-system/), per la riabilitazione dei ragazzi autistici. La sua organizzazione è su base associazionistica di cui egli stesso è presidente.
Nell’intervista, in cui racconta quali sono gli argomenti principali di questo trattamento, il Dott. Sarcinella afferma con entusiasmo e convinzione: “Quando lavoriamo con un bambino autistico noi superiamo il semplice concetto di patologia, a noi non interessa cosa il soggetto non fa, noi abbiamo bisogno di recuperare il suo potenziale, creare nuovi spazi di vita. Questo significa mettere il ragazzo autistico in condizione di poter ottenere di più, attraverso maggiori gradi di gratificazione. Non parliamo di patologia, ma di personalità, skills, energie archetipe che ci hanno sempre animato nella nostra storia come esseri viventi”.
Grazie al CIEM System viene costruito l’ologramma del cavallo in relazione a quello del bambino, in qusto modo è possibile trovare le giuste strategie che possono essere utilizzate per il migliorare le attività e il comportamento del ragazzo.
M.R. vive la relazione con il cavallo, il quale è in grado di stimolare in lui un senso di protezione materna e di serenità, queste sensazioni gli permettono di creare nuovi legami sociali e di risvegliare le funzioni innate (come l’attenzione, la concentrazione, il movimento), che prima si mostravano limitate a causa di un insufficiente abilità mentale o fisica.
Attraverso il CIEM si riesce ad ottenere una visione multi-prospettica del bambino autistico, acquisendo maggiori canali di ingresso per raggiungere la sua mente, comprenderlo e farlo esprimere.
Il Dott. Sarcinella misura i progressi ottenuti dalla terapia costruendo la mappa delle abilità del bambino autistico, ovvero lo stato emotivo che consente ad M.R. di muoversi nello spazio. In questo modo, si comprendendo quali sono le strategie che egli mette in atto per riuscire ad avere successo e anche quali sono quelle attività di carattere secondario che mette in atto per realizzarsi quando fallisce.
Interrogare il campo morfogenetico del cavallo in relazione al bambino, diviene dunque fondamentale per questo studio pilota, che utilizza, dal punto di vista pedagogico, animali e sistemi innovativi di valutazione per ricercare strategie didattiche non ancora esplorate.
Questa ricerca apre la strada verso nuovi orizzonti che permettono di migliorare le terapie comportamentali, nelle quali i cavalli diventano collaboratori degli uomini.
DISCLAIMER
*Le informazioni riportate nell’articolo hanno esclusivamente scopo informativo e non hanno in alcun modo né la pretesa né l’obiettivo di sostituire il parere del medico e/o specialista, di altri operatori sanitari o professionisti del settore che devono in ogni caso essere contattati per la formulazione di una diagnosi o l’indicazione di un eventuale corretto programma terapeutico e/o dietetico e/o di allenamento e/o di allattamento e/o di riabilitazione e/o di integrazione alimentare, e più in generale per il confronto sulle suddette informazioni.
FONTI
Autism spectrum disorder: https://www.nature.com/articles/s41572-019-0138-4
The increasing prevalence of autism spectrum disorders: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1750946710000917
Autism spectrum disorder: https://www.nature.com/articles/s41572-019-0138-4
The increasing prevalence of autism spectrum disorders: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1750946710000917