Il suono fastidioso che si avverte nelle orecchie anche quando, in realtà, dall’esterno non proviene nessun tipo di rumore è chiamato Acufene o Tinnito.
È una percezione uditiva generalmente paragonata a ronzii, fischi, fruscii o pulsazioni e può essere percepito nell’uno o nell’altro orecchio oppure “nella testa”.
Molte sono le persone a soffrire di questa condizione: circa 2,5 milioni di italiani convivono con questo disturbo. La percezione del “suono fantasma” viene però sentita e tollerata diversamente a seconda della persona: alcuni percepiscono suoni flebili o intermittenti, altri invece rumori costanti.
Le cause che provocano l’acufene sono ancora sconosciute, sicuramente l’eziologia di questa condizione deriva da più fattori o una combinazione di questi, tra cui: lesioni all’udito a causa di rumori troppo forti, infezioni alle orecchie e ai seni paranasali, assunzione di farmaci aggressivi, traumi alla testa e al collo e, malattie come la fibromialgia, l’ipotiroidismo e la malattia di Menière, possono sviluppare l’acufene come sintomo oppure aggravarlo.
Il Legame tra Acufene e Depressione
Questo disturbo uditivo è abbastanza tollerato dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, in una piccola percentuale, compresa tra l’1% e il 2% dei casi, l’acufene si presenta in modo più aggressivo, causando danni fisici quali perdita dell’udito e sordità, oltre a disturbi psicologici come stanchezza, ansia e depressione.
L’impatto negativo sulla condizione psicologica della persona avviene nel momento in cui il fastidio diventa così acuto da ledere la vita sociale del paziente e i suoi rapporti interpersonali, influenzare negativamente le attività quotidiane, la capacità di concentrazione e la qualità del sonno. La gravità di questa condizione può causare l’insorgere di stati d’ansia, stanchezza, stress cronico, e talvolta persino precipitare in uno stato depressivo.
In letteratura scientifica esistono prove secondo cui l’acufene sia causa di depressione: secondo una revisione sistematica del 2019, condotta presso l’Università della California e pubblicata sulla rivista scientifica PubMed, l’acufene è un disturbo che potrebbe causare lo sviluppo di sintomi depressivi.
I ricercatori hanno analizzato 28 studi comprendenti quasi 10mila partecipanti affetti da acufene e provenienti da 15 paesi differenti. Dalla revisione di questi studi è stato affermato che il 33% di pazienti che soffre di acufene ha successivamente sviluppato anche stati depressivi.
Alleviare i Sintomi: Approcci Integrati al Trattamento
Nonostante non esistano cure definitive per l’acufene, diversi approcci integrati promettono sollievo:
1. Il Ginko e uno stile di vita sano
Adottare uno stile di vita sano e bilanciato può apportare benefici significativi. Seguire una dieta equilibrata, riducendo il consumo di zuccheri e sale ed evitando l’eccesso di caffeina e alcool, può contribuire al benessere generale e alleviare i sintomi dell’acufene.
Secondo il National Center for Complementary and Integrative Health, un elemento interessante da considerare è il Ginko, una delle specie arboree più antiche al mondo, che vanta una lunga tradizione nella Medicina Tradizionale Cinese. Le foglie di Ginko, assunte sottoforma di integratore alimentare, vengono utilizzate come aiuto per affrontare numerose patologie, tra cui allergie, ansia, disturbi alla vista e anche l’acufene.
2. La terapia del suono e le frequenze vibrazionali
Un’altra promettente strategia per mitigare il fastidio del “rumore fantasma” è la terapia del suono. Il National Center for Complementary and Integrative Health pubblica due studi a riguardo questo tipo di terapia.
Riguardo al primo studio, i ricercatori dalla Salus University, in Pennsylvania, Stati Uniti, hanno esaminato l’efficacia dell’ascolto di suoni a banda larga sui pazienti, per coprire parzialmente o completamente l’acufene. Dopo alcuni mesi di terapia, molti pazienti hanno riportato una riduzione del fastidio del suono fantasma, con una maggiore tollerabilità del tinnito e una diminuzione dei suoni disturbanti.
Mentre, il Sakonnakhon Hospital, in Thailandia, ha condotto uno studio randomizzato e controllato su 104 pazienti tailandesi affetti da acufene cronico, esaminando l’efficacia della “Notched music“, una forma di musica personalizzata in base alla frequenza dell’acufene.
I risultati sono significativi: rispetto all’ascolto di musica ordinaria, la Notched music ha dimostrato di essere significativamente più efficace nel ridurre i sintomi e il fastidio associato al tinnito, confermando l’efficacia di questa terapia nel trattamento dell’acufene.
Su ResearchGate nel febbraio 2022 viene pubblicata un’altra ricerca sull’efficacia della terapia del suono per il trattamento dell’acufene: “Sound Therapy: Vibratory Frequencies of Cells in Healthy and Disease States”
La pubblicazione esplora l’uso delle frequenze vibrazionali nella terapia del suono per influenzare lo stato delle cellule. Questo studio, condotto dalla University of Science, Art and Technology a Montserrat, suggerisce che specifiche vibrazioni possono avere un impatto sulla salute cellulare, offrendo una prospettiva interessante per il trattamento di condizioni come l’acufene, mediante l’applicazione di frequenze mirate. Secondo i ricercatori, la terapia del suono basata sul concetto di risonanza è in grado di indurre un profondo stato di rilassamento, aiutando il paziente di liberarsi da stati emotivi negativi e disturbi fisici.
La terapia del suono apre nuove vie per la ricerca e il trattamento basati sull’uso di frequenze e vibrazioni con lo scopo di promuovere il benessere e gestire le malattie.
3. Il biofeedback
Lo studio “Biofeedback-based behavioral treatment for chronic tinnitus” condotto dalla Philipps University of Marburg, in Germania, ha indagato sull’efficacia di un trattamento comportamentale basato sul biofeedback per l’acufene cronico. Secondo gli studiosi, l’acufene è associato ad un aumento di eccitazione psicofisiologica e ad uno spostamento disfunzionale dell’attenzione, pertanto trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale e il biofeedback risultano efficaci nel migliorare i sintomi di questa condizione.
Lo studio randomizzato e controllato ha esaminato l’efficacia del biofeedback su un totale di 130 pazienti affetti da acufene, assegnati casualmente ad un gruppo di intervento o ad un gruppo di controllo. Il trattamento consisteva in 12 sessioni di biofeedback distribuite in un periodo di tre mesi.
I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi nella riduzione del fastidio causato dall’acufene, nella percezione della sua intensità e nel senso di controllo sui sintomi.
Questi miglioramenti sono stati mantenuti per un periodo di follow-up di sei mesi, confermando gli effettivi benefici del trattamento.
Possiamo affermare che il biofeedback è una sofisticata tecnica terapeutica personalizzata che consente ai pazienti di raggiungere un profondo stato di rilassamento, regolarizzare il battito cardiaco e allentare la tensione muscolare. Quando viene integrato con la Biorisonanza, il risultato è un potente strumento terapeutico che aiuta a regolare le funzioni del corpo.
Il dispositivo di Biorisonanza e biofeedback del CIEM System permette al terapeuta di perfezionare ulteriormente il trattamento: sfruttando le frequenze elettromagnetiche emesse dall’organismo del paziente, la Biorisonanza garantisce un trattamento indolore e non invasivo, ripristinando l’omeostasi e riequilibrando l’armonia energetica e informazionale del paziente.
Questo dispositivo rappresenta il futuro della salute e del benessere e offre un’opzione terapeutica valida ed efficace per trattare diverse patologie, incluso gli acufeni.
In conclusione, l’acufene è una condizione uditiva che può influenzare significativamente la qualità della vita di chi ne soffre. Questa condizione può essere una fonte di fastidio costante e disagio, causando impatti sia fisici che psicologici.
Sebbene l’acufene possa essere una sfida da affrontare, esistono strategie di gestione e opzioni di trattamento, come la Biorisonanza e il biofeedback, che possono portare sollievo e migliorare il benessere complessivo delle persone affette da questa condizione. Con un approccio completo e olistico, che considera sia gli aspetti fisici che emotivi, è possibile trovare un modo per vivere appieno nonostante questo disturbo uditivo.
DISCLAIMER
Le informazioni riportate nell’articolo hanno esclusivamente scopo informativo e non hanno in alcun modo né la pretesa né l’obiettivo di sostituire il parere del medico e/o specialista, di altri operatori sanitari o professionisti del settore che devono in ogni caso essere contattati per la formulazione di una diagnosi o l’indicazione di un eventuale corretto programma terapeutico e/o dietetico e/o di allenamento e/o di allattamento e/o di riabilitazione e/o di integrazione alimentare, e più in generale per il confronto sulle suddette informazioni.
FONTI
Acufeni soggettivi invalidanti
Depression in Patients with Tinnitus: A Systematic Review
Music and Health: What You Need To Know
Rationale and Efficacy of Sound Therapies for Tinnitus and Hyperacusis
A Randomized, Controlled Trial of Notched Music Therapy for Tinnitus Patients
Sound Therapy: Vibratory Frequencies of Cells in Healthy and Disease States