Saltare i pasti, mangiare molto poco, assumere senza regolamentazione medica farmaci anoressizzanti che riducono la fame oppure che aiutano a perdere liquidi (diuretici e lassativi). Questi sono i segni di chi soffre o inizia a soffrire di anoressia nervosa, un disturbo mentale grave che si manifesta con un’intensa paura del proprio peso, portando chi ne soffre ad una repentina perdita di peso auto-indotta e non regolarizzata.
Nonostante la massiva diffusione di informazione e sensibilizzazione che è stata fatta negli ultimi anni su questa malattia tramite internet e social media, ancora oggi in Italia, l’anoressia si registra come la malattia psichiatrica che fa registrare il più alto tasso di mortalità, arrivando a raggiunge il 20% se il trattamento non è tempestivo ed efficace. (Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro – L’epidemiologia per la sanità pubblica – Anoressia e bulimia).
Queste percentuali spaventano abbastanza se si pensa che il totale delle persone che ne soffre arriva a circa 3 milioni di persone, solo in Italia (pari al 5% della popolazione).
Il problema, però non riguarda solo il nostro Paese; secondo The Lancet (https://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(23)00234-6/fulltext) possiamo definire i disturbi del comportamento alimentare come un problema di salute globale, in cui la prevalenza è superiore nei paesi ad alto reddito.
Ciò che spaventa di questa malattia sta anche nel fatto che, nel lungo periodo provoca problemi fisici gravi, come compromissione dello sviluppo scheletrico e osteoporosi e disfunzioni degli assi ipotalamo-ipofisari (surrenale, tiroideo e gonadico) e malattie mentali, come ansia, depressione, autolesionismo e pensieri e comportamenti suicidi.
Innovazione e personalizzazione dalla medicina occidentale per il trattamento dell’anoressia
La buona notizia è che i disturbi alimentari possono essere trattati con successo.
La ricerca da parte della medicina occidentale ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni. L’innovazione della medicina occidentale sta proprio nella centralità del paziente: il trattamento diventa altamente personalizzato e rispetta i bisogni e le necessità di chi è affetto dalla malattia.
Trattamenti tradizionali come la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), la psicoterapia familiare, la consulenza nutrizionale e, talvolta, anche la somministrazione dei farmaci, sono stati affinati e adattati per curare in modo specifico i Disturbi del Comportamento Alimentare, rivelandosi essere dei piani di trattamento di successo nella ricostruzione di un rapporto sano con il cibo e con la propria immagine. (NIMH: https://www.nimh.nih.gov/health/publications/eating-disorders).
Tuttavia, molti specialisti dei CDA hanno deciso di ricorre anche all’integrazione e combinazione di altri tipi di approcci che vengono ritrovati nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), in particolare per curare gli “effetti collaterali” della malattia, come ansia e depressione.
Nuove frontiere dalla medicina integrata: un supporto dalla Medicina Tradizionale Cinese
Come già accennato, parallelamente alle cure tradizionali, l’orizzonte terapeutico si sta ampliando sempre di più verso trattamenti olistici provenienti dalla Medicina Tradizionale Cinese. La visione olistica, tipica della MTC mira a ristabilire l’energia vitale del corpo e il benessere della salute mentale.
Tra i trattamenti più utilizzati in questo ambito troviamo:
• L’agopuntura. Questo trattamento ha lo scopo di regolarizzare il sistema neurovegetativo migliorando la sensazione di appetenza. Inoltre, viene utilizzato anche per ridurre i sintomi dell’ansia, tipica conseguenza del disturbo alimentare; l’inserimento di aghi in specifiche parti del corpo favorisce la moderazione del sistema nervoso autonomo, portando il paziente ad uno stato di calma e mitigando i comportamenti compulsivi-ossessivi.
• Il moxibustione. Questo metodo aiuta la circolazione e il rilassamento dei muscoli e della mente tramite il riscaldamento di zone del corpo specifiche attraverso la combustione di erbe.
• La fitoterapia. La cura prevede l’assunzione di un complesso preparato di erbe che aiuta a tonificare milza e stomaco, organi essenziali per la digestione e l’assorbimento del cibo nell’organismo.
Quando si considera l’importanza del benessere psico-fisico, un altro trattamento utile è quello della Biorisonanza (CIEM SYSTEM: https://biot.it/tecnologie-biomedicali/brs-biorisonanza-e-biofeedback).Definito anche come “costruttore di consapevolezza” è uno strumento utilizzato per trattare ansia, stress e stati depressivi. Questa tecnica sfrutta le frequenze elettromagnetiche generate dalle cellule del corpo del paziente a scopo terapeutico. È, infatti, un trattamento energetico che mette in comunicazione le cellule del nostro organismo, aiutandoci a prendere consapevolezza di noi stessi.
In conclusione, un approccio integrato può avvalersi di tutte queste tecniche per realizzare un piano di trattamento altamente personalizzato ed efficace per recupero dell’anoressia.
Una visione olistica nella cura della malattia prevede, infatti, la collaborazione tra terapeuti, nutrizionisti, medici della medicina tradizionale e cinese, uniti per realizzare una complessa strategia integrata e multidimensionale, che cura non solo la malattia mentale ma anche la persona nel suo insieme.
L’integrazione di queste diverse metodologie sembra essere la nuova frontiera per la cura dell’anoressia.
DISCLAIMER
*Le informazioni riportate nell’articolo hanno esclusivamente scopo informativo e non hanno in alcun modo né la pretesa né l’obiettivo di sostituire il parere del medico e/o specialista, di altri operatori sanitari o professionisti del settore che devono in ogni caso essere contattati per la formulazione di una diagnosi o l’indicazione di un eventuale corretto programma terapeutico e/o dietetico e/o di allenamento e/o di allattamento e/o di riabilitazione e/o di integrazione alimentare, e più in generale per il confronto sulle suddette informazioni.
FONTI
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro – Anoressia e bulimia
The Lancet. Eating disorders: care not keeping up with demand