Lo stress è una componente fondamentale della nostra vita e della nostra evoluzione, di conseguenza eliminarlo completamente risulta impossibile, oltre che dannoso. Ciò che deve essere assolutamente evitato è il raggiungimento del distress, situazione in cui i fattori stressogeni superano i limiti di tollerabilità della persona, dando luogo a tutto l’insieme di reazioni distruttive descritte.
Fortunatamente, le tecniche per gestire e ridurre i livelli di stress subito sono numerose, dalle più semplici da adottare quotidianamente a quelle più estreme come la farmacologia.
Lo scopo delle tecniche più diffuse di gestione dello stress è quello di influenzare il Sistema Nervoso Vegetativo (respirazione, circolazione sanguigna, sistema metabolico e muscolare), portando il praticante ad acquisire una elevata consapevolezza psico-fisica, tale da permettergli di raggiungere un equilibrio psicosomatico utilizzabile nella vita quotidiana che si manifesti come miglioramento del tono dell’umore, attenuazione degli stati emotivi disturbanti, distensione delle tensioni muscolari e rinforzo del sé e dell’autostima.
L’E.M.D.R. (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per trattare traumi profondi e problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico, tanto da rendere tale tecnica il gold standard nella gestione del disturbo post traumatico da stress (P.T.S.D.), come certificato da numerosi studi. L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica e utilizza i movimenti oculari bilaterali o, in alternativa, altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo, stimolazione che porta ad un cambiamento molto rapido anche a distanza di molti anni dall’evento che ha generato il trauma.
Tale tecnica permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche, adottando comportamenti più adattivi.
Da un punto di vista clinico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del P.T.S.D., con la scomparsa di intrusività dei pensieri e ricordi, comportamenti di evitamento e iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Inoltre, il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari che risentono della sua ansia.
Nel lasso di trent’anni dalla sua scoperta, ad opera della ricercatrice americana Francine Shapiro nel 1987, e pur non avendo ancora compreso appieno i principi che ne stanno alla base, l’EMDR ha ricevuto numerosissime conferme scientifiche. La tecnica è stata riconosciuta come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della Salute nel 2003.
La World Health Organization, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma: attualmente infatti tale tecnica, oltre che nel P.T.S.D., è ampiamente utilizzata anche per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici.
La ricerca riguardante l’EMDR è una delle prime in cui sono stati evidenziati i cambiamenti neurobiologici che si verificano durante ogni seduta di psicoterapia, rendendo l’EMDR il primo trattamento psicoterapeutico con un’efficacia neurobiologica provata. Le scoperte in questo campo confermano l’associazione tra i risultati clinici di questa terapia e alcuni cambiamenti a livello delle strutture e del funzionamento cerebrale.
Dato il riconoscimento a livello mondiale dell’efficacia di questo metodo terapeutico per il trattamento del trauma, ad oggi più di 120.000 clinici in tutto il mondo usano questa terapia.
Fonte: Pubmed