La biorisonanza è un metodo di trattamento energetico appartenente alla medicina integrata, che vede la persona nel suo insieme e non come semplice somma dei singoli organi. La tecnica è basata sul biofeedback, cioè si avvale dei segnali elettromagnetici naturalmente emessi dall’organismo (oppure, nello specifico, da un organo o da un sistema) al fine di generare un trattamento frequenziale che abbia lo scopo di ristabilire il corretto trasferimento di informazioni che regolano i processi vitali, eliminando al tempo stesso i segnali di disturbo e stimolando il corpo ad autoregolarsi al fine di affrontare al meglio eventuali disturbi funzionali.
E’ infatti ormai noto che i tessuti del corpo umano generano campi di energia elettromagnetica complessi, vibrando a una determinata frequenza caratteristica, campi che risultano alterati quando il tessuto diventa malato o danneggiato. L’organismo viene considerato come un complesso sistema di autoregolazione, che tenta continuamente di modificare le proprie frequenze tendendo al raggiungimento di valori ideali in un contesto in cui sia l’ambiente interno che l’ambiente esterno al sistema risultano in continuo cambiamento.
Al fine di favorire tale processo di adattamento, le cellule scambiano tra loro continuamente e alla velocità della luce informazioni sotto forma di segnali elettromagnetici caratterizzati da specifiche frequenze, intensità, durate e forma d’onda; tali segnali contengono tutte le informazioni patologiche e fisiologiche che consentono di produrre un segnale terapeutico specifico e individuale.
Nel 1977, il medico tedesco Franz Morell sottolineò quanto fosse più semplice intervenire direttamente sul livello di controllo bioenergetico, piuttosto che sulla biochimica attraverso i farmaci. Lo stesso mise a punto un apparecchio di biorisonanza capace di captare le oscillazioni energetiche dell’organismo e di elaborarle in segnali di trattamento individuali. Ideato un filtro in grado di separare le frequenze fisiologiche da quelle distorte, diventò possibile trattare in modo mirato le frequenze “malsane”, arrivando secondo Morell dal miglioramento della situazione energetica biofisica ad una normalizzazione dei processi biochimici.
Esistono fondamentalmente due tipologie di biorisonanza:
– biorisonanza endogena, maggiormente diffusa, che utilizza i segnali propri del soggetto sottoposto a trattamento, monitorando in diretta la reazione al trattamento;
– biorisonanza esogena, che utilizza i segnali di controllo dell’ambiente esterno (un esempio è l’effetto della luce del sole sulle cellule della pelle, che innesca automaticamente reazioni come la creazione di pigmentazioni e la formazione di vitamina D).
In entrambe le tecniche è la selettività naturale dell’organismo a determinare quali segnali utilizzare e quali scartare, e questo può avvenire esclusivamente in una condizione di risonanza con le specifiche finestre biologiche dell’organismo. Scopo principale della biorisonanza è quello di stimolare il corpo, attivando le forze di regolazione del proprio organismo e portarlo ad un’auto-guarigione. La biorisonanza si rivela particolarmente utile in caso di carenze immunitarie, allergie alimentari, allergie inalative, intossicazioni, intolleranze e sensibilità alimentari o addirittura per stimolare la cicatrizzazione di ferite postoperatorie. Una buona dose di successi si riscontrano anche in casi di neuro-dermatite, asma bronchiale, bronchite asmatica, eczemi cronici e poliartrite.
Il metodo della biorisonanza è inoltre indicato per la cura dei reumatismi e di dolori di diverse natura come nevralgie, emicranie, cefalee di origine allergica e sindrome mestruale. In sintesi, quindi, la biorisonanza può essere utilizzata come metodo integrativo durante le cure tradizionali, soprattutto per ridurre la quantità di farmaci da assumere e i relativi effetti collaterali, nonché per abbassare il livello di intossicazione nell’organismo. In Italia si tratta di una tecnica appartenente al novero delle Medicine Non Convenzionali, e viene considerata come cura non riconosciuta da un punto di vista legale, pur essendo adoperata da medici e terapeuti in migliaia di centri diffusi in tutto il mondo, soprattutto Francia, Germania, Russia e USA.
Fonte: Pubmed