Il cervello umano è come un hard disk, memoria ampia ma limitata, e in futuro, forse, anche espandibile. Riscrive i nuovi dati sui vecchi ricordi, soprattutto, quando sono brutti o traumatici. Un recente studio è riuscito, infatti, a individuare i neuroni che aiutano a “cancellare” i ricordi legati alle esperienze traumatiche, liberando la mente da ansie e paure che sono causa di problemi, come il disturbo da stress post traumatico.
Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Losanna, e pubblicato successivamente dalla rivista Science, ha scoperto il modo in cui il cervello lavora quando deve affievolire le paure legate a traumi lontani. In pratica, lo fa “riscrivendo” sopra gli stessi neuroni che avevano contribuito a formare e conservare il ricordo traumatico, e che si trovano nel giro dentato, un’area dell’ippocampo il cui compito è codificare, ricordare e ridurre le paure. La scoperta è frutto di una sperimentazione eseguita su un gruppo di topi sottoposti allo stesso trattamento post-traumatico usato nell’uomo. «Per far dimenticare un trauma è efficace riesporre la persona a vivere lo stesso trauma ma in modo controllato, con situazioni che lo rievocano», spiega Yuri Bozzi, del Cimec (Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento). Ai soldati, ad esempio, vengono mostrate immagini, che portano a rivivere situazioni traumatiche vissute nei campi di combattimento. Questo aiuta il cervello a controllare gli stati d’ansia che emergerebbero vedendo le immagini di guerra. I topi, invece, sono stati sottoposti al trauma della scossa elettrica. Gli scienziati, attraverso una modifica genetica e una proteina fluorescente, sono riusciti ad identificare le cellule del cervello che si attivano quando l’animale subisce il trauma e dopo la terapia di recupero, e a scoprire che i neuroni che formano il ricordo traumatico sono gli stessi che servono a cancellarlo.
In altre parole, nel momento stesso in cui apprende qualcosa di nuovo, il cervello si prepara subito a cancellarlo, in modo da fare spazio a nuovi ricordi. Un meccanismo di pulizia che si attiva in automatico per eliminare dalla memoria i ricordi associati ad eventi traumatici. Secondo lo studioso Yuri Bozzi, il cervello, quindi, tenderebbe a “riscrive” sopra lo stesso circuito di memorie del trauma. Un risultato, questo, che aiuta a capire quali sono le cellule delle paure, dando un solido contributo alla psicologia.
Fonte: Ansa