Il trapianto renale è l’impianto di un rene donato da un soggetto sano ad un paziente con Malattia Renale Cronica allo stadio terminale. Il trapianto è un tema molto importante per tutte quelle migliaia di persone presenti nel mondo affette da Malattia Renale Cronica. A chi riceve un rene da un donatore viene offerta la speranza di vivere più liberamente e con minori restrizioni dietetiche.
Ad oggi possiamo confermare che non esistono cure effettive per chi è affetto dal un’insufficienza renale grave e l’unica modalità di trattamento, è quella dell’emodialisi che risulta in grado di sostituire le funzionalità del rene ma con un tempo di trattamento molto lungo e complicato per il paziente.
L’unica vera terapia risolutiva in tempi piuttosto brevi è il trapianto del rene a cui però non tutti i pazienti possono essere sottoposti per diverse ragioni: le lunghe liste di attesa e soprattutto le diverse complicazioni che possono emergere a seguito dell’intervento. Prima tra tutte gli episodi di rigetto che possono verificarsi sia immediatamente a seguito dell’intervento, sia a distanza di anni con cronicità.
Ad oggi qualcosa sembra cambiare: è recente infatti la scoperta di un gruppo di ricercatori americani del Massachusetts General Hospital di Boston che è riuscito ad ottenere un rene direttamente in laboratorio. Il rene in provetta, così chiamato dai ricercatori, ha mostrato un ‘ottima funzionalità dopo essere stato impiantato nell’organismo di un animale, senza evidenziare problematiche di rigetto.
Questo esperimento pubblicato sulla rivista Nature ha visto come protagonisti dei modelli sperimentali murini (cavie) a cui è stato effettivamente prelevato un rene dall’organismo grazie ad una soluzione detergente che ne ha eliminato le cellule vitali. Successivamente sono state introdotte cellule endoteliali ed epiteliali, per ricreare vasi sanguigni e tessuti all’interno della struttura di collagene rimasta vuota a causa dell’assenza dell’organo.
Al termine di questa fase, l’organo è stato posto in una speciale incubatrice per 12 giorni in modo tale da ricreare le condizioni dell’intero organismo. I dodici giorni sono stati essenziali per permettere alle cellule di crescere e moltiplicarsi ricreando un rene completamente nuovo. A seguito di tutto ciò sono state testate le capacità del primo rene riciclato in modalità high-tech e solo successivamente sono state impiantate in un ratto.
I risultati sono stati sbalorditivi, infatti il rene ha immediatamente iniziato a funzionare anche se con una sensibilità leggermente ridotta, ma senza generare alcun effetto collaterale. Ovviamente la tecnica necessiterà di ulteriori perfezionamenti ma questo studio può essere considerato il primo vero passo per un nuovo traguardo della medicina. Con questa scoperta infatti si potrà, un giorno, avere la possibilità di sostituire gli organi danneggiati utilizzando le proprie cellule ed eliminando del tutto interventi di trapianto renale e terapie farmacologiche.
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