Dalla metà del secolo passato in poi, la Medicina ha conosciuto una vera e propria evoluzione che ha permesso una crescita esponenziale del suo bagaglio di conoscenze. Ricerca attenta e raffinata, innovazione tecnologica e maggiori conoscenze hanno permesso di ottenere competenze e nozioni un tempo non immaginabili, ampliando sì i propri orizzonti ma creando una distanza che potremmo definire abissale tra le varie branche specialistiche. Tutto ciò ha portato alla perdita della visione olistica dell’essere umano, della sua individualità e del suo essere un sistema vivente che interagisce costantemente con la realtà e l’ambiente che lo circonda.
L’insorgere sempre più frequente di patologie sistemiche cronico degenerative ha fatto nascere un bisogno sempre più forte di indagare sulle cause che vi sono dietro, mettendo in risalto come l’organismo dell’essere umano sia costituito da distretti e sistemi che sono in apparenze molto distanti l’un dall’altro ma che nella realtà sono più interconnessi di quanto si pensi, senza tralasciare l’importanza esercitata dall’ambiente bio-psico-sociale (Epigenetica) e dagli stili di vita dell’uomo.
Le medicina di oggi fa riflettere su quanto sia sempre più importante conoscere materie come l’immunologia,la neuroendocrinologia, l’alimentazione, la psicologia o l’odontoiatria per risolvere problematiche che apparentemente sembrano di pertinenza di altre branche; basti pensare che oggigiorno risulta impensabile curare patologie cardiovascolari senza tener conto dell’alimentazione o dell’aspetto neurologico, per non parlare dello stile di vita e del lato psico-comportamentale che si assume. Le correlazioni tra materie si rivelano ancor più utili quando si parla di malattie croniche e sistematiche; ecco spiegata la necessità di una Medicina multidisciplinare che prevenga e curi realmente, senza concentrarsi esclusivamente sul sintomo ma contemplando fattori etiologici. Stiam parlando di una medicina di integrazione che, se necessario, utilizzi tecniche ed approcci terapeutici non convenzionali. per arrivare a questo punto, è assolutamente indispensabile conoscere in maniera non sommaria le varie discipline e tutte le dinamiche che le legano l’una all’altra.
Il Master nasce proprio con l’obiettivo principale di preparare odontoiatri e medici che possano avere accurate conoscenze ed una perspicace competenza di gestione così da amalgamarsi in maniera ottimale ad una Medicina e ad un’Odontoiatria che sono oramai evolute, cambiate e sempre più interconnesse l’una con l’altra.
L’Ing. Andrea Gadducci, ingegnere elettronico esperto in biomedica ed in metodiche quanto-biofisiche, co-founder/owner di Bio-t S.r.l. – Tecnologie per la Vita, sarà tra i docenti relatori del Master, con un interessante approfondimento riguardante l’impiego della fisica quantistica in medicina; il suo modulo prende il titolo di “Fisica Quantistica in medicina, Modello CIEM e relativa applicazione nella comprensione fisica dell’agopuntura e dell’interazione della coscienza nella strutturazione del Placebo” e tramite le sue esperienze e conoscenze, illustrerà ai partecipanti del corso l’importanza che ha assunto la fisica quantistica per l’individuazione di numerose e nuove prospettive, specie nell’ambito della Medicina, la quale si sta mettendo maggiormente in gioco per offrire ai pazienti del presente e del futuro soluzioni terapeutiche alternative ed innovative.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare la pagina dedicata al Master Interdisciplinarietà e Management in Odontoiatria e Medicina cliccando il seguente link: http://medint.unipv.eu/site/home/didattica/master