L’insonnia è la forma più comune di tutti i disturbi del sonno ed interessa saltuariamente ogni anno più del 40% della popolazione. Viene definita come la capacità del soggetto di percepire un sonno inadeguato e/o insufficiente che sfocia in una ridotta qualità, durata o efficienza del sonno. E’ caratterizzata inoltre da almeno uno dei seguenti sintomi: difficoltà ad iniziare il sonno o a mantenerlo, risveglio precoce mattutino e sensazione di sonno non ristoratore.
L’insonnia può essere caratterizzata non solo da fattori notturni, ma spesso sono presenti diversi indicatori che possono manifestarsi anche durante l’intera giornata. Nel caso in cui durante il giorno si presentino sintomi quali astenia, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, disturbi dell’umore, deficit di attenzione, concentrazione e memoria, scarso rendimento lavorativo e scolastico, incidenti sul lavoro e alla guida, cefalea tensiva e disturbi digestivi è possibile descrive un’insonnia di secondo livello. Nel caso invece in cui l’insonnia presenta solo gli indicatori notturni viene definita come insonnia di primo livello.
La condizione di sonno insufficiente, o in alcuni casi quasi completamente assente, può determinare una ridotta qualità della vita correlata direttamente ad un aumento dei disturbi fisici e a ripercussioni economiche dovute ad uno scarso rendimento sul lavoro.
L’analisi della letteratura scientifica sui trattamenti non farmacologici dell’insonnia indica che risultati significativi nella cura di questo disturbo, si ottengono mediante le terapie di rilassamento (TR) e il biofeedback (BFB), tecniche largamente utilizzate in psichiatria, psicologia clinica e medicina integrata per ansia e disturbi stress-correlati.
Le procedure di induzione di TR e BFB differiscono a seconda delle tecniche ma sono simili per tempi, obiettivi, modalità di valutazione e modificazioni psicofisiologiche indotte. Allo stesso tempo il metodo di rilassamento “attivo” facilita la generalizzazione e l’autocontrollo che il soggetto può utilizzare sia durante il giorno sia durante la notte quando non riesce a prendere sonno.
L’efficacia della tecnica del Biofeedback, come quelle del dispositivo Inergetix Core System, è ampiamente documentata nell’insonnia, dove una recente metanalisi di 27 studi ha rilevato esiti più che soddisfacenti in merito ai concetti di rilassamento progressivo, training autogeno e meditazione in soggetti della terza età.
Il biofeedback, inteso come una via rapida di addestramento all’autocontrollo psicofisiologico ha avuto importanti conferme in alcune applicazioni terapeutiche e riabilitative ed anche sull’autocontrollo significativo di parametri fisiologici come frequenza cardiaca e pressione arteriosa in soggetti che presentano insonnia. Numerosi studi in merito hanno sottolineato come una rilevante componente del suo effetto terapeutico sia legato all’apprendimento dell’autocontrollo e a fattori cognitivi a questo connessi.
In conclusione, è possibile evidenziare come, sia la tecnica di rilassamento che il biofeedback, siano vere e proprie terapie psicosomatiche in grado di produrre modificazioni periferiche somatiche (neuroendocrine, neurovegetative e muscolari) generate dalla mente e secondarie al coinvolgimento di circuiti neurotrasmettitoriali centrali.
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