La stimolazione del campo elettromagnetico pulsato (PEMF) è una terapia non invasiva emergente che è stata recentemente dimostrata essere capace di aumentare il flusso ematico cerebrale (CBF) e l’ossigenazione dei tessuti nel cervello.
Come tutti sappiamo l’elevata pressione intracranica (ICP) è una grave conseguenza di gravi lesioni cerebrali che spesso portano a ischemia cerebrale, edema cerebrale, compressione dei tessuti, ernia, limitazione dell’afflusso di sangue a tutto il cervello e, infine, morte cerebrale. Ad oggi le principali modalità e tecniche di trattamento in caso di elevata pressione intracranica ICP sono incentrate principalmente sulla riduzione dell’ICP al fine di prevenire lesioni secondariesenza strategie neuroprotettiveclinicamente testate.
Negli ultimi anni la stimolazione del campo elettromagnetico pulsato (PEMF) sta prendendo piede come terapia emergente non invasiva che induce piccole correnti elettriche nei tessuti. È stato dimostrato infatti, che le PEMF hanno un effetto antinfiammatorio nel cervello ed è stata suggerita come terapia aggiuntiva nei disturbi cerebrali. Nel dettaglio, è recentemente dimostrato mediante uno studio preclinico, che l’esposizione a PEMF nel cervello di ratto sano induce vasodilatazione, aumenta la velocità del flusso sanguigno microvascolare e l’ossigenazione dei tessuti. Allo stesso tempo si è confermato che un’elevata ICP induce una transizione dal flusso capillare a bassa velocità con conseguente ipossia tissutale, edema cerebrale, cervello ematico danno barriera e morte neuronale.
Da questi dati la comunità scientifica ha posto le basi per cui un trattamento basato sul campo elettromagnetico pulsato sarebbe stato ottimale per mitigare le conseguenze patologiche causate dal flusso MVS indotto da ICP. In un recente studio, pubblicato sulla rivista Acta Neurochir Suppl, è stato testato l’effetto della PEMF sul cervello di ratto con alta pressione intracranica (ICP). Usando la microscopia in vivo a 2 fotoni a scansione laser (2PLSM) sulla corteccia parietale di ratto, sono stati studiati gli effetti della PEMF sulla velocità del flusso di globuli rossi microvascolari, ossigenazione dei tessuti, la permeabilità della barriera ematoencefalica e la necrosi neuronale durante 4 ore di ICP elevata. Gli animali trattati sono stati divisi in gruppo di test e gruppo di controllo: i primi sono stati sotto posti Il segnale PEMF con una frequenza di 27,12 MHz che si ripeteva a 5 Hz, mentre i controlli sono stati trattati con onde PEMF fittizie.
Quello che si evince dai risultati ottenuti è che il trattamento mediante PEMF riduce effettivamente sia l’ipossia tissutale, sia la degradazione del BBB e la necrosi neuronale ad alta ICP aumentando la perfusione microvascolare cerebrale attraverso la riduzione del flusso MVS. Inoltre aumentando il flusso ematico attraverso i capillari si ottiene una dilatazione delle arteriole dipendente dall’ossido nitrico che aumenta la microcircolazione.
E’ possibile concludere che dispositivi che sfruttano le onde elettromagnetiche pulsate come il Papimi per la terapia Enerpulse sono capaci di contrastare e attenuare sia i cambiamenti microcircolatori patologici indotti dall’ICP, l’ipossia tissutale, la degradazione del BBB e la necrosi neuronale, dimostrando essere un’efficace e potenziale terapia di supporto.
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